Il nuovo progetto di Ecometal

Dott. Chim. Ferruccio Rodighiero, Presidente di Ecometal

Con questo primo protocollo tecnico prende vita un importante progetto promosso dall’Associazione Italiana Industrie Galvaniche ASSOGALVANICA e realizzato da ECOMETAL.
Giova ricordare brevemente che ASSOGALVANICA, raccogliendo oltre 250 imprese dedite al trattamento e finitura dei metalli, è la maggiore associazione italiana del settore. ECOMETAL di cui sono attualmente presidente, è un consorzio senza fini di lucro, costituito nel 1994 da un gruppo di imprenditori aderenti ad ASSOGALVANICA, con lo scopo di promuovere l’intero settore del trattamento e finitura dei metalli nel quadro di uno sviluppo sostenibile.

Il progetto del marchio Infinitely Recyclable, ha preso avvio dalla considerazione che i beni in metallo, giunti al termine del loro “ciclo di vita”, sono da sempre riciclati e riutilizzati. A tale caratteristica, essenziale per lo sviluppo sostenibile, siamo talmente abituati da non farci caso più di tanto. Questa realtà è invece importante e, oggi più che mai, deve essere valorizzata da chi, come noi, crede che non vi possa essere sviluppo sostenibile senza risparmio di materie prime.

Ecco quindi il progetto del marchio Infinitely Recyclable, cioè “Riciclabile all’Infinito”, il cui scopo è:
• aggiornare le conoscenze sullo stato dell’arte in materia di riciclo dei beni in metallo;
• studiare possibilità di riciclo alternativo che aumentino ulteriormente la già elevata percentuale di riutilizzo dei metalli;
• garantire ai produttori ed al consumatore che gli articoli, o le loro componenti metalliche, sono riciclabili.
Lo sviluppo dei primi due temi è stato affidato ad un centro di ricerca dinamico e di indubbia autorevolezza, qual’è l’Istituto Nazionale di Fisica della Materia. Le ricerche finora concluse hanno consentito di mettere a punto dei protocolli tecnici che stabiliscono i requisiti che i supporti e i trattamenti metallici devono rispettare per poter essere riciclabili con tecniche semplici, economiche, affidabili. Il vantaggio è che in questo modo il riciclo del metallo può essere realizzato in ogni parte del pianeta, anche nelle aree in via di sviluppo, minimizzando i costi e l’impatto ambientale dei processi di raccolta e di conferimento. Non avrebbe senso infatti puntare al recupero dei metalli in pochi impianti tecnologicamente complessi localizzati solo nei paesi maggiormente sviluppati. Il bene in metallo è infatti sempre più diffuso ovunque, vuoi perché più duraturo e più igienico, vuoi perché beni costituiti da altri materiali naturali ma “vivi” come il legno, sono divenuti più rari e costosi.
Ma i progressi della tecnologia non servono a nulla se chi ne può trarre vantaggio non ne viene informato. Nel nostro caso il trasferimento della conoscenza può avvenire attraverso un programma di informazione tecnica specifico per gli operatori produttivi accompagnato da una campagna di comunicazione capace di sensibilizzare il consumatore sulla possibilità di riciclare il bene costituito almeno in parte da metallo, una volta che decida di disfarsene. L’informazione specialistica si attua coinvolgendo gli operatori nel progetto e fornendo loro gli strumenti conoscitivi e divulgativi per scendere lungo la catena produttiva e distributiva fino all’utilizzatore finale del bene.
Ecco allora il senso di un marchio che sottolinea la possibilità di riciclare un numero infinito di volte il metallo che costituisce un bene o è parte di un prodotto più complesso.

Il marchio si sostanzia in un simbolo, ormai familiare a tutti, che richiama l’infinito con due frecce opposte e convergenti che simboleggiano un ciclo che si chiude. E il ciclo del metallo si chiude sempre, purché lo si voglia. Cambierà l’aspetto del bene, potrà cambiare la composizione della lega metallica, insieme ad altri metalli o ad altri beni prenderà una forma nuova per nuovi utilizzi. Quello che conta per lo sviluppo sostenibile è che quel metallo, una volta estratto dalla Terra non va disperso ma viene riutilizzato a vantaggio delle generazioni future.

Il progetto per il marchio Infinitely Recyclable è solo all’inizio. A questo primo protocollo, che si riferisce ad un gruppo di trattamenti a base nichel su ferro e acciaio, ne seguiranno altri.
In prospettiva, il marchio si presta ad essere applicato non solo su beni in metallo rivestiti di metallo ma potrà riguardare anche beni privi di trattamenti superficiali costituiti da determinate leghe che possano essere riciclate infinite volte.
In tal senso Ecometal si rende disponibile fin d’ora per estendere la filosofia dell’infinitamente riciclabile a tutti i settori produttivi che ne abbiano i requisiti.